Dopo essersi accertati della possibilità di accedere a pensione attraverso un’attenta verifica dei contributi, si può inoltrare la domanda di pensione all’ente incaricato della liquidazione (non solo l’INPS ma anche casse professionali).
Una volta invece raggiunto il traguardo della pensione, la nostra posizione previdenziale può essere aggiornata e rettificata.
I periodi lavorati successivi alla pensione vanno aggiunti con apposita domanda all’INPS. Altri periodi non compresi vanno segnalati per una ricostituzione della pensione.
Maggiorazioni sociali, trattamento minimo e quattordicesima possono invece essere richiesti se in possesso dei requisiti reddituali previsti.
La pensione di reversibilità è la pensione che spetta al coniuge superstite e ai figli minori del pensionato deceduto. In taluni casi spetta anche ai figli maggiorenni e può spettare anche se il defunto non era ancora in pensione ma aveva sufficienti contributi da lavoro.
Le rate maturate e non riscosse corrispondono alla quota di tredicesima che il pensionato non ha fatto in tempo a riscuotere e possono essere richieste dagli eredi.
LeggiIl servizio offre consulenza a quei lavoratori che per gravi motivi di salute hanno la necessità di anticipare il pensionamento o di ottenere un sostegno economico pur lavorando. Inoltriamo all’INPS tutte le tipologie di richiesta, per il settore pubblico e privato.
Aderire a un fondo di previdenza complementare comporta il vantaggio di vedere integrata in futuro la propria pensione con una rendita privata.
Il reddito di cittadinanza è una misura di contrasto alla povertà che consiste in un sostegno economico accreditato dall’INPS su specifica carta prepagata in base a determinati requisiti di reddito.
L’Assegno Sociale è una prestazione economica prevista al compimento dell’età della vecchiaia (dai 67 anni) a chi versa in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge.
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