Precisazioni in merito alla situazione politica

Giovedì 22 novembre 2012

A tutti gli aclisti bresciani

Carissimi,
in questi giorni alcuni di voi sono passati dalle nostre sedi, scritto email, postato messaggi o interpellati dirigenti provinciali per chiedere informazioni in merito alla situazione politica con particolare riferimento alla posizione del nostro presidente nazionale, Andrea Olivero. La Presidenza provinciale ha ampiamente discusso questo tema, e ha deciso di scrivere una lettera a tutti voi aclisti, per condividere le informazioni principali e stabilire i punti che rimangono fermi.

Andrea Olivero, in qualità di Presidente nazionale delle Acli, ha recentemente firmato un manifesto della società civile intitolato “Verso la terza repubblica”. Questa adesione è stata approvata dalla Presidenza nazionale perchè il manifesto riprende anche molti temi cari alle Acli (il lavoro, il welfare, la riforma della politica) secondo un'ispirazione che raccoglie espressamente anche alcune delle tradizioni nelle quali ci riconosciamo, per esempio l'ispirazione popolare e democratica. Certo non sono le uniche tradizioni considerate: il manifesto raccoglie anche esponenti (e assai significativi) anche della tradizione che si definisce in termini più liberali. E molti di noi sono rimasti anche abbastanza colpiti da questa inedita convergenza, con la quale storicamente non abbiamo sempre avuto buoni rapporti: ma oggi c'è chi, anche all'interno del “nostro mondo” (ad esempio Famiglia Cristiana), scommette sul buon esito.

Certo non possiamo non tenere presente che il dibattito tra i tanti firmatari di questo appello – a cui guardano con favore anche alcuni “mondi” del nostro Paese – punta alla formazione di una vera e propria lista nazionale (una sorta di lista civica nazionale) che si presenterà alle prossime elezioni politiche. In questi giorni Il nostro Presidente è stato tra le persone più intervistate da giornali e televisioni, in buona parte per ciò che rappresenta, ovvero noi, le Acli. Ma non solo: al nostro Presidente è chiesto di partecipare alla sfida elettorale in qualità di candidato.

Al momento non è possibile dire con certezza cosa sceglierà il Presidente, ovvero se e quando accettare la candidatura a deputato o senatore. Ma, proprio nel frangente di questi giorni, la sovrapposizione tra la sua attuale posizione di Presidente dell'associazione e la sua posizione di possibile candidato produce altrettanta sovrapposizione tra l'immagine delle Acli a quella di uno specifico partito politico, riducendo così i contorni dell'autonomia. Le Acli hanno memoria di altri periodi storici, quando l'autonomia dell'associazione è costata al movimento anche lacerazioni profonde. E crediamo sia proprio questa ragione che spinge alcuni di voi a scrivere messaggi e a chiedere chiarimenti.

Gli organi nazionali non stanno sottovalutando questo passaggio: in sede di Direzione nazionale il tema dell'autonomia è infatti ricomparso, anche attraverso un nostro intervento, esito del Consiglio provinciale u.s. Il Presidente nazionale ha piena consapevolezza della posta in gioco e tutti siamo consapevoli di come sia importante che questa sovrapposizione duri il minor tempo possibile. Ci aiuta la buona fede delle persone implicate, che hanno a cuore il destino della nostra associazione. Alla prossima seduta della Direzione nazionale – in questo senso - sono attese anche decisioni importanti. Nell'attesa ci sembra opportuno ribadire alcuni principi che hanno a che fare col rapporto tra Acli e politica.

Anzitutto per ribadire che le Acli sono plurali. Le Acli non si riconoscono in alcuna ideologia politica ma in un gruppo di valori e principi: quelli contenuti nella Dottrina sociale della Chiesa e nella Costituzione della Repubblica, con particolare riferimento alla giustizia sociale. Sono questi temi le condizioni del nostro pluralismo, all'interno del quale possono discendere molte scelte politiche: molte, non tutte. Le Acli sono plurali “in entrata”, nel senso che riconoscono cittadinanza a molte idee politiche, e sono plurali “in uscita”, sia nel senso che partecipano al dibattito pubblico promosso da chi sta sul territorio.

In secondo luogo per ribadire che le Acli sono autonome. Le Acli non sono collaterali ad alcun partito politico. Da molti anni è terminato il collateralismo con un partito (nel caso specifico si trattava della Democrazia Cristiana). Questa autonomia non è neutra o disincarnata equidistanza: le Acli valutano i programmi e mettono in luce le differenze secondo un proprio punto di vista, ma senza vincolarsi ad alcuna struttura organizzativa, neppure a quelli con i quali abbiamo radicati rapporti personali.

Ma c'è anche una seconda declinazione dell'autonomia. Le Acli, attraverso la formazione, incentivano l'impegno pubblico nei partiti e nelle amministrazioni, ma la scelta di ciascuno di candidarsi rimane comunque una scelta personale e non impegnativa dell'associazione. Per “proteggere” l'associazione, è espressamente previsto che il candidato, se dirigente associativo, si dimetta dai suoi ruoli: questo assicura libertà sia al candidato sia all'associazione. Certamente le Acli non lasciano soli i soci che s'impegnano direttamente in politica.

I principi del pluralismo e dell'autonomia garantiscono il giusto ordine delle cose nella nostra associazione, e non mancheremo di sostenerli nelle diverse situazioni concrete.

Fuori della nostra associazione c'è una situazione politica nazionale che sta assumendo una forma molto confusa. In parte questo deriva sia da un quadro politico dove i partiti manifestano debolezza e scarsa capacità di autoriformarsi, sia dal fatto che ci sono anche soggetti e fatti concreti più o meno nascosti che stanno mettendo pesantemente in difficoltà gli strumenti della democrazia rappresentativa. E` a questa situazione complessiva che dobbiamo porre particolare attenzione, perchè è evidente che il “ventennio” berlusconiano ci costerà caro per parecchi anni. E` bene sottolineare questo aspetto perchè le cose interne dell’associazione non devono mettere in secondo piano i problemi sociali e le soluzioni politiche che proprio in questi mesi sono oggetto di dibattito pubblico. Mentre vi giunge questa lettera altri fatti stanno avvenendo, e non solo al livello nazionale. Avanza infatti anche il livello regionale (e, anche qui, alcuni di noi hanno offerto il loro sostegno a qualche candidato) e, per certi aspetti, un livello locale (i nostri comuni che vanno a rinnovo elettorale).

Tutte queste cose non passeranno senza lasciare traccia nel nostro movimento, anche solo per il fatto che alcuni dirigenti aclisti saranno candidati e – come ricordato - dovranno lasciare il ruolo associativo. In qualche caso non sarà un passaggio facile, perchè le questioni esterne a volte si giustappongono sulle questioni interne, con esiti non sempre augurabili.

Proprio per riflettere insieme su questo tema abbiamo convocato un Consiglio provinciale aperto a tutti i presidenti di circolo e di zona venerdì 14 dicembre alle ore 18:00, in cui inviteremo anche un dirigente nazionale. Tutta questa vicenda sta certamente apportando un pregio: all’interno dell’associazione ha ripreso vigore un dibattito vivace su temi veri, “da congresso” si potrebbe dire. E questo vale anche per l’esterno dell’associazione: possiamo cogliere proprio questa occasione per produrre dibattito con i nostri concittadini (soprattutto quelli che domandano a noi spiegazioni), senza nascondere le difficoltà - neppure le nostre - ma con la volontà di aiutare il nostro Paese a fare la scelta giusta per il bene comune.
 

La Presidenza Provinciale

Brescia, 21 novembre 2012

 

 

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