Le religioni per la fratellanza e la pace

Mercoledì 27 ottobre 2021

Anche a Brescia, grazie all'impegno e al coordinamento delle Acli provinciali di Brescia, si sono ricordati i 35 anni dallo storico incontro interreligioso di Assisi del 27 ottobre 1986, quando Giovanni Paolo II radunò i rappresentanti delle principali religioni del mondo in preghiera per la pace. Nel pomeriggio di mercoledì 27 ottobre, le rappresentanze delle diverse confessioni presenti nel nostro territorio si sono ritrovate sotto il portico di Palazzo della Loggia per l'iniziativa "Lo spirito di Assisi". La sede scelta non era casuale, perchè rappresenta la casa di tutti. Anche per questo era presente il sindaco Emilio Del Bono (insieme a buona parte della Giunta del Comune di Brescia), il quale ha ricordato come il dialogo interreligioso nella nostra città abbia dato in questi anni un grande contributo alla convivenza pacifica e civile tra diverse culture presenti nel nostro territorio. 

 

Non si è vissuto un momento di preghiera comune, ma un incontro per rilanciare e fare proprio il "Decalogo di Assisi per la pace", nato dal secondo appuntamento interreligioso mondiale, vissuto nel gennaio del 2002 sempre ad Assisi. Erano presenti la chiesa cattolica con il vescovo Pierantonio Tremolada, la chiesa valdese con il pastore Dino Magrì, la chiesa ortodossa rumena con padre Georges Timis, il centro culturale islamico di via Corsica con l'Imam Amin Al-Hazmi, gli induisti del tempio di Botticino con Shatri Ji, i sik del Tempio di Flero con Sandeep Singh. Oltre a loro è intervenuto anche don Roberto Ferranti, che per la Diocesi di Brescia è responsabile del dialogo ecumenico ed interreligioso. L'incontro è stato aperto dal presidente provinciale delle Acli di Brescia Pierangelo Milesi: "abbiamo desiderio di testimoniare per la pace, pregare per la pace perché la pace è un dono di Dio e noi dobbiamo costruirla contro il virus dell'indifferenza che è la malattia del nostro tempo". 

 

Dopo il saluto del Presidente Milesi, i rappresentanti religiosi hanno letto uno dei punti del decalogo di Assisi e, al termine della breve lettura di ogni punto, hanno preso una lanterna che ardeva davanti al piccolo palco dove erano seduti e l'hanno depositata vicino ad un ulivo piantato in un vaso avvolto dalla bandiera arcobaleno.

 

L'incontro è iniziato alle ore 18, proprio quando a Bergamo terminava un analogo incontro (trasmesso in diretta in piazza Loggia) nel cammino di comunione verso il 2023 Bergamo-Brescia capitali della cultura.

 

 

Questo il Decalogo per la Pace che Giovanni Paolo II inviò ai Capi di Stato lal termine della giornata di preghiera interreligiosa di Assisi del 24 gennaio 2002.

 

  1. NOI CI IMPEGNAMO a proclamare la nostra ferma convinzione che violenza e terrorismo s'oppongono al vero spirito religioso, condannando ogni ricorso alla guerra e alla violenza in nome di Dio o della religione; noi ci impegniamo a fare tutto il possibile per sradicare le cause del terrorismo.
  2. NOI CI IMPEGNAMO ad educare le persone al rispetto e alla stima reciproca, affinché si possa giungere ad una coesistenza pacifica e solidale tra membri d'etnie, culture e religioni diverse.
  3. NOI CI IMPEGNAMO a promuovere la cultura del dialogo, in modo da sviluppare la comprensione e la fiducia reciproche tra gli individui e tra i popoli, perché queste sono le condizioni di una pace autentica.
  4. NOI CI IMPEGNAMO a difendere il diritto di ogni persona umana ad una esistenza degna, conforme alla sua identità culturale e a costituire liberamente una famiglia che le sia propria.
  5. NOI CI IMPEGNAMO a dialogare con sincerità e pazienza, non considerando come un muro invalicabile ciò che ci separa ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con la diversità degli altri può divenire occasione di una più grande comprensione reciproca.
  6. NOI CI IMPEGNAMO a perdonarci reciprocamente gli errori e i pregiudizi passati e presenti e sostenerci nello sforzo comune per vincere l'egoismo e l'abuso, l'odio e la violenza, e per imparare dal passato che la pace senza giustizia non è una pace autentica.
  7. NOI CI IMPEGNAMO ad essere dalla parte di coloro che soffrono la miseria e l'abbandono facendoci voce dei senza voce e lavorando concretamente per superare tali situazioni, convinti che nessuno può essere felice da solo.
  8. NOI CI IMPEGNAMO a far nostro il grido di chi non si rassegna alla violenza e al male e desideriamo contribuire con tutte le nostre forze a dare all'umanità del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace.
  9. NOI CI IMPEGNAMO ad incoraggiare ogni iniziativa per l'amicizia tra i popoli, convinti che se manca una solida intesa tra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a dei rischi crescenti di distruzione e di morte.
  10. NOI CI IMPEGNAMO a chiedere ai responsabili delle nazioni di fare tutti gli sforzi possibili perché, a livello nazionale e internazionale, sia costruito e consolidato un mondo di solidarietà e di pace fondata sulla giustizia.

 

 

La registrazione dell'intero incontro (inclusa la parte che si è tenuta a Bergamo) è disponibile sul nostro canale You Tube

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