Il Giornale di Brescia sulla mostra di Borgo Trento
dal giornale di sabato 5 maggio 2012
«In fondo sono loro il Borgo» scriveva Lino Monchieri rivendicando la bellezza di sentirsi figli grati e al contempo nuovi padri della vicenda umana di Borgo Trento.
C'è qualcosa di titanico nello sforzo, rinnovato nel tempo, che la Parrocchia di Cristo Re, in collaborazione con il Circolo Acli di Borgo Trento - un circolo storico nella scena bresciana -, con il sostegno del Credito Cooperativo di Brescia e delle Acli provinciali, di promuovere un'iniziativa come «Ieri, oggi, domani: una comunità allo specchio» che dall'11 al 20 maggio si snoderà nell'oratorio in via Filzi, 3. Dentro la mostra fotografica, che verrà inaugurata venerdì 11 maggio alle 18, il convegno, mercoledì 16, alle 20,45, «Sui sentieri della memoria: Michele Capra, Battista Fenaroli». Introduce il parroco don Umberto Dell'Aversana, coordina Franco Tolotti, intervengono Angelo Boniotti, Giovanni Capra, don Serafino Corti, marco Fenaroli, Giovanni Landi, Piero Lussignoli. Non mancheranno le testimonianze dal pubblico. Un mondo civico, compresa la Resistenza, religioso, sindacale, politico, di cultura di vita che si fanno comunità capace di mettere in staffetta le generazione. Il nostro tempo lascerà cadere il testimone?
Cosa c'è di particolare in questo sforzo che non accada e la comunità continui? Non un gruppo culturale o un movimento o un istituzione, ma un territorio, una comunità che chiede di guardarsi dentro per andare avanti. Spiegano il parroco don Dell'Aversana e il presidente del Circolo Acli Paolo Bonzio: «Rivisitare la propria storia, esplorare le nostre radici è la via maestra per vivere il presente, avendo davanti un progetto per il futuro. È così per i popoli, è così per le famiglie e il singolo, è così per ogni comunità». Non una pura rilettura del passato, la consapevolezza che per continuare a far vivere il Borgo occorre ristrutturare i muri privati e gli ambienti di vita condivisa e al contempo rinnovare la sorgente delle persone che li animano.
Ricorriamo ancora a quanto scrisse - nel suo «Il mio Borgo» - Lino Monchieri: «D'accordo, si vive per guardare avanti; per migliorare, se si vuole; per non tornare indietro; ma che male c'è una volta ogni tanto, quando il cuore piange, a soffermarsi a riguardare la sbiadita fotografia di casa nostra? Rinverdire l'incontro con le care fisionomie di un Borgo che si chiama adolescenza alla vita, non al semplice passato, nel ricordo di coloro che ci hanno preceduto nel segno della fede e che dormono il sonno della pace».
Michele Capra e Battista Fenaroli ho avuto l'avventura di conoscerli e frequentarli, alle Acli e alla Dc. Capra aveva dieci anni di più di Fenaroli: il primo è nato nel 1916, il secondo nel 1926. Appartengono alle belle famiglie popolari bresciane: Capra ultimo di cinque fratelli, Fenaroli terzo di cinque figli. Capra fa l'avviamento commerciale, Fenaroli diventa maestro. Però, l'uno e l'altro, lavorano in diverse fabbriche: per Fenaroli, che patisce anche la disoccupazione, l'approdo finale - dopo Sant' Eustacchio, Atb, Sider - sarà il magazzino della Rinascente di Concesio; Capra fa l'impiegato in diverse imprese per approdare, nel 1942, alla Om che ne segna la vita. Innestandosi su una scelta di campo che già nel 1935 gli fa scrivere: «Mi si rileva la rovina che il fascismo rappresenta per l'Italia» e lo portò ad essere tra i fondatori delle Fiamme Verdi, scelta che rischiò di costargli la vita.
L'uno e l'altro diventano delegati sindacali della Cisl e sono tra i fondatori delle Acli bresciane, delle quali Capra diventa presidente provinciale dal 1955 al 1959 e Fenaroli membro di Presidenza - dal 1959 al 1965 - con la responsabilità per la formazione. L'impegno politico porta Fenaroli ad entrare in una delle Giunte Boni come assessore al dazio, al personale, alla gioventù, al decentramento da dove favorì il sorgere dei Consigli dei Quartieri. Per Michele Capra, su sollecitazione del mondo del lavoro e dei giovani Dc, nel 1968 si aprono le porte del Parlamento. Vi restò per due tornate, testimoniando i valori dell'autentica brescianità.
Capra morì improvvisamente nel 1979, Fenaroli mancò nel 2007. Ma a Borgo Trento continuano a vivere.
Adalberto Migliorati