Impoverimento, perdita di potere d’acquisto, disuguaglianze: i redditi del territorio bresciano

Lunedì 12 maggio 2025

Dati dal rapporto dell’Osservatorio vulnerabilità e resilienza (OVeR) delle Acli lombarde.

Le Acli bresciane osservano con preoccupazione il trend dell’ultimo quinquennio dei redditi dei bresciani, che attesta le condizioni di vita della popolazione.
 dati provinciali, offerti dal rapporto sui redditi di OVeR - (Osservatorio Vulnerabilità e Resilienza) promosso dalle ACLI lombarde insieme a IRS (Istituto per la Ricerca Sociale), sono il risultato delle elaborazioni delle dichiarazioni dei redditi ricevute dal Caf Acli Brescia, un osservatorio che può vantare l’aumento costante, dal 2019, della propria utenza.

Dall’anteprima del rapporto OVeR 2025, ovvero dalle prime elaborazioni dei dichiarativi 730/2024 di Lombardia e province, emergono alcuni fenomeni preoccupanti: negli ultimi cinque anni è aumentata la forbice tra ricchi e poveri, tutelati e precari, strutturati e vulnerabili; si è assottigliato inesorabilmente il ceto medio, per cui molte scelte di vita (comprare casa, avere figli, prendersi cura dei propri cari) diventano sempre più complesse o impattanti; sono aumentate, anno dopo anno le difficoltà nell’accesso ai servizi di welfare (sanità, sociale, istruzione, etc.) e, dunque, ai diritti.

BRESCIA

Il reddito pro capite di Brescia è inferiore a Bergamo e molto sotto Milano, che rimane il polo economico più forte. L'erosione del potere d'acquisto è stata meno marcata a Brescia rispetto ad altre province, dato figlio di un reddito medio pro capite inferiore al resto della Lombardia. Le disuguaglianze di reddito a Brescia sono inferiori a quelle regionali e milanesi, segno di una maggiore equità sociale, anche se va colmato il divario di reddito rispetto a Milano e migliorato il potere d'acquisto dei cittadini bresciani. Per quel che riguarda le abitudini di spesa dei bresciani, tra il 2019 e il 2023 si è registrato un aumento di tutte le voci di spesa. In particolare, il valore medio delle spese per immobili è cresciuto del 36,3%, quello delle spese per istruzione e sport del 7,7%, e quello delle spese sanitarie del 6,4%.

In tema di dichiarazioni dei redditi le Acli non possono esimersi dall’invitare alla legalità fiscale: la Relazione sull’economia non osservata, pubblicata sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze evidenzia, con dati chiari, che l’evasione dell’IRPEF da lavoro autonomo e d’impresa è quasi dieci volte superiore a quella da lavoro dipendente. Un dato che parla da sé. Così come è evidente che il lavoro dipendente irregolare, quando esiste, raramente è frutto di una scelta volontaria del lavoratore. L’appello delle Acli è quindi: dichiarare tutti, dichiarare tutto!

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