Il lavoro che manca, nelle realtà e nel dibattito politico

Giovedì 17 gennaio 2013

Le Acli sulla vicenda della Mac e sul tema del lavoro 

Le Acli provinciali, considerando la difficile situazione che attanaglia anche la realtà economica bresciana, esprimono la loro vicinanza e solidarietà ai lavoratori della Mac, impegnati in una difficile e drammatica vertenza, auspicando che si giunga, nel più breve tempo possibile, ad una soluzione che salvaguardi i diritti delle persone coinvolte in questa situazione di crisi lavorativa, come in tutte quelle che si registrano nella nostra Provincia. Come associazione non entriamo nel merito della vicenda – che viene lasciata alla competenza e responsabilità delle parti sociali coinvolte – ma vogliamo restare nell’alveo della Dottrina Sociale della Chiesa esortando gli attori istituzionali ad un maggior impegno in questa vicenda.
 
Come associazione di lavoratori che annovera il lavoro tra le proprie fedeltà storiche, siamo preoccupati dal dover registrare la sostanziale assenza del tema del lavoro nella campagna elettorale in corso, dominata, quasi esclusivamente, dal tema delle tasse. E’ invece fondamentale affrontare il nodo di come creare una buona e stabile occupazione, con proposte e visioni innovative in merito al sistema economico, produttivo, industriale e finanziario. Anche per questo le Acli sottolineano che porranno in grande evidenza il tema del lavoro durante gli incontri che si terranno con i candidati alle elezioni nazionali, regionali e (successivamente) amministrative.
 

Non si possono sottovalutare i più recenti dati economici. In particolare il notevole aumento della disoccupazione giovanile; è impressionante il dato che fotografa, a novembre 2012, 614 mila "disoccupati" di età compresa tra i 15 e i 24 anni, cioè il 37,1% della “forza lavoro” di quell'età e il 10,6% della popolazione complessiva della stessa età (dati Istat). Ma pure i dati provenienti dal mondo produttivo – per esempio quelli diffusi dall’associazione dei costruttori automobilistici – indicano flessioni che riportano le vendite a livelli di vent’anni fa (in Italia nel 2012 le immatricolazioni sono diminuite del 19%). Le aziende sono sempre più in difficoltà; la Fiat annuncia due anni di cassa integrazione straordinaria per lo stabilimento di Melfi ed a Brescia paiono spirare venti sempre più “sinistri” sull’Iveco. Ed il 2013 non è iniziato diversamente dal 2012.
 
 
Brescia, 17 gennaio 2013

 

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