I cattolici italiani tra impegno e astensionismo

Venerdì 11 novembre 2011

Da "Il Giornale di Brescia" dell'11-11-11

I cattolici italiani tra impegno e astensionismo

Domani convegno al Paolo VI organizzato dalle Acli e dalla Diocesi

Un momento di confronto e di riflessione. Domani alle 10 al Centro Paolo VI si terrà il convegno, organizzato dalle Acli provinciali, in collaborazione l'Ufficio di Pastorale della Diocesi, dal titolo «Il riformismo dei cristiani. L'Italia e la crisi, la politica e le nuove frontiere del bene comune». Il convegno, oltre che all'attuale orizzonte politico sociale italiano, prenderà le mosse e spunto da un'indagine prodotta dall'Ipsos che attraverso 5.500 interviste mensili ha provato a fotografare l'Italia tra il 2006 e il 2011.
Il tutto con particolare attenzione alle posizioni dei cattolici rispetto alla fiducia nelle istituzioni, nella Chiesa o relativamente alla variazione delle loro intenzioni di voto.
Dati statistici, di cui pubblichiamo un'anticipazione nella tabella qui a fianco, che saranno lo spunto per il dibattito e la riflessione più ampia anche sulla richiesta o meno da parte dell'elettorato dell'affermarsi nella scena politica di una forza politica di riferimento per i cattolici italiani.
Il programma dell'incontro dopo l'introduzione di Roberto Rossini, presidente provinciale delle Acli bresciane e di don Mario Benedini, direttore dell'Ufficio di Pastorale sociale della Diocesi. La lettura dei dati sarà affidata a Luca Comodo, direttore del dipartimento politico-sociale di Ipsos e da Cecilia Pennati executive researcher di Ipsos. Il commento all'indagine sarà invece affidato a Luca Diotallevi, docente di Sociologia a UniRoma3 e vicepresidente del Comitato Settimane Sociali. A chiudere i lavori sarà il dibattito con il presidente nazionale A.Ge Davide Guarneri; il presidente di Confcooperative Brescia, Roberto Marcelli; il segretario di Cisl Lombardia, Gigi Petteni e il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero.
I temi su cui dibattere sono certamente molti a cominciare dalla sfiducia crescente negli attuali partiti che per i cattolici praticanti è assolutamente in media con il dato nazionale ovvero il 14%. Ma se a questo dato si affianca quello sulle intenzioni di voto e precisamente quello che secondo l'Ipsos indica che il 48,7% dei cattolici praticanti impegnati, in questo momento, sarebbero intenzionati a disertare le urne, si capisce come il confronto sulle ragioni e gli effetti di questa situazione sia all'ordine del giorno. Restando saldissima la fiducia nella Chiesa che per i praticanti oscilla tra il 79% e l'87%, si profila una bassissima fiducia nelle istituzioni (Senato tra il 24% e il 28% e Camera dei deputati tra il 21% e il 29%). Entrando nello specifico del voto dei cattolici pur crescendo l'opzione per il centro (con il centrodestra come scelta prevalente seppur in decremento) non sembra, secondo l'analisi di Ipsos, al momento capace di catalizzare il malessere. Nella relazione si evidenzia che «il mondo cattolico sembra in attesa di un'alternativa praticabile. Questa è evidenziata dall'enorme rilevanza dalla propensione all'astensione».
Carlo Muzzi

 

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