Gianantonio Stella alla Fest'Acli: La storia contro ogni razzismo

Giovedì 7 luglio 2011

Da "Il giornale di Brescia" di giovedì 7 luglio 2011

STELLA: LA STORIA CONTRO OGNI RAZZISMO

Lo scrittore e giornalista è intervenuto ieri a Fest'Acli 2011 in un dialogo con la direttrice di Teletutto Nunzia Vallini. Brescia però è terra d'accoglienza

La memoria ci fa italiani, la storia recuperata dalla rimozione e dall'ignoranza che non ci permettono di vedere il nostro futuro. «Alla lunga il razzismo sarà vinto, siamo destinati a mischiarci tutti, come prima di noi hanno fatto i Longobardi, i Romani e i Veneti». Fest'Acli 2011 celebra il centocinquantesimo dell'Unità nazionale riflettendo sul rapporto che gli italiani hanno con la loro storia. Ieri pomeriggio, nella Pieve di Urago Mella affollata, il tema è stato affidato allo scrittore e giornalista Gian Antonio Stella, in colloquio con la direttrice di Teletutto, Nunzia Vallini. «L'unità del Paese è un bene prezioso per tutti»: questa la premessa di Luciano Pendoli a nome degli organizzatori. Stella porta immagini e racconti, a supporto delle sue riflessioni. I volti di personaggi straordinari che abbiamo «regalato» ad altri Paesi in quella grande epopea di 27 milioni di connazionali spinti altrove dalla fame. Le cronache di naufragi, viaggi clandestini e persecuzioni che fanno dire: «La storia delle migrazioni è sempre uguale». Una storia che s'intreccia con l'epopea del Risorgimento, travisata e «denigrata» da chi vuol vedere in Giuseppe Verdi «un protopadano» dimenticando che la sua «Battaglia di Legnano» incomincia con le parole «Viva l'Italia». Ignorando Garibaldi che a Pontida nel 1859 parlava di «glorie d'Italia». Qual è la storia che merita questo nome? «Quella che si inventa o quella che c'è nei documenti?». C'è una «storia su misura» che liquida in una riga la spedizione dei Mille e chiama «sole delle Alpi» un simbolo diffuso dalla Sicilia alla Romania, fino alla Tunisia e al Marocco.
Brescia, osservava Nunzia Vallini che all'incontro di ieri ha portato le immagini di Brescia in festa per l'anniversario dell'unificazione, è terra di accoglienza e anche di manifestazioni per «riappropriarsi delle piazze». Di tante contraddizioni, «figlie della paura, che diventa materia da cavalcare. Come uscirne?» Vincendo l'ignoranza, secondo l'indicazione di Stella che ancora una volta si rifà agli insegnamenti della storia. Già Erodoto osservava che tra i Persiani la stima per gli altri popoli diminuiva con il crescere della distanza: oggi come allora la conoscenza smonta le sciocchezze e i falsi miti, «più sappiamo e meno è facile cascarci. Molta gente sbaglia perché non sa, ognuno di noi è tenuto a fare opera di informazione, a spiegare pazientemente tutti i giorni. Alla lunga, il razzismo sarà vinto». Non mancano certo a Brescia le storie positive, di immigrazione ben riuscita, eppure fanno meno breccia nei media, sembrano meno facili da raccontare. Vale, per Stella, la lezione di Montanelli: non bisogna dimenticare che i lettori «tante volte chiedono cose che non leggono».

Elisabetta Nicoli

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