Da "Il giornale di Brescia" di mercoledì 14 dicembre 2011
Cattolici in politica, guardando alla coscienza
Dibattito nella sede delle Acli, per iniziativa del nucleo attivo nella Om-Iveco
Sono una minoranza (il 12 per cento sul totale della popolazione) e piuttosto sfiduciati di fronte al quadro politico, che nel contributo di voci autenticamente cristiane può fondare speranze per una rinnovata vitalità.
Si è parlato di «Cattolici e politica» ieri nella sede delle Acli per iniziativa del nucleo dell'associazione attivo in Om-Iveco.
I dati di un'indagine Ipsos citati in premessa danno un'alta percentuale (vicina al 50 per cento) di incerti sulle scelte, tra i cattolici praticanti e impegnati.
«Lo spazio per la creazione di un partito bianco non c'è. Ampiamente condivisa è la concezione laica della politica» ha constatato il presidente provinciale Roberto Rossini introducendo la riflessione sul valore della testimonianza e dell'impegno in questa fase delicata per la vita del nostro Paese.
«Lo stile può fare la differenza, dobbiamo riappropriarci dello specifico dell'essere cattolici, da protagonisti senza esser malati di protagonismo» ha detto Marina Berlinghieri, assessore alla Cultura del Comune di Pisogne, dedicando una particolare sottolineatura ai valori dell'onestà, del dialogo, dell'attenzione alle persone, della capacità di attenersi alla parola data. Fuori luogo sarebbe, secondo il suo giudizio, salutare con entusiasmo la delega ai tecnici da parte di «una politica non capace di trovare soluzioni».
Una nota di orgoglio guardando agli anni della ricostruzione postbellica e del miracolo economico è venuta da Mario Fappani, ex assessore regionale e oggi presidente del consorzio Solco.
Il decadimento politico («di cui siamo stati causa ed effetto») ha portato ad una «divaricazione forte»; l'antipolitica è il grande problema di oggi secondo Fappani che per i cattolici vede ampi spazi d'impegno: a difesa della Costituzione e della democrazia, per la solidarietà e per l'unità nazionale.
Di una «presenza insignificante dei cristiani a livello politico e culturale» ha parlato Angelo Onger, presidente della Fondazione San Francesco di Sales.
«Siamo in una società pagana, le cose sono diventate fini»: ai cristiani s'impone, secondo la sua proposta, un esame di coscienza. Di fronte ai cambiamenti radicali determinati dal grande sviluppo della comunicazione e da un «capitalismo spietato che impone le sue regole», il mondo cattolico ha «difeso i principi cercando l'appoggio della politica», mentre la priorità va data all'educazione delle coscienze. Il giornalista Onger ha richiamato l'importanza degli strumenti di comunicazione e la necessità di perseguire la giustizia.
Elisabetta Nicoli