Giovedì 29 maggio 2025, alle ore 20.30, presso il salone dell’Oratorio di Ponte Zanano è prevista la presentazione del libro "Guerini Vincenzo 50 anni di calcio tra il 1970 e il 2025”.
Oltre all'autore Osvaldo Guerini interverranno ex giocatori e tanti amici di Vincenzo e l’intero introito della vendita del libro nella serata verrà devoluto alla Cooperativa “Il Ponte di Villa Carcina” che opera dagli anni ’90 nel settore della disabilità con interventi socio-educativi a favore di persone diversamente abili. Il libro realizzato grazie a Valtrompia Storica e tante Associazioni sportive e culturali e sponsor privati narra le vicende sportive lungo 50 anni dell’ex campione di calcio della Fiorentina e della Nazionale, e successivamente allenatore di serie A e B e ancora oggi in attività come Presidente onorario e d.t. dell’Ancona. Il libro ripercorre il lungo viaggio della vita sportiva di Vincenzo fin dai suoi promettenti inizi nel paese natale all'oratorio di Ponte Zanano con una lunga intervista in diverse fasi per carpirne i momenti e le decisioni più salienti della sua storia, diventata anche preziose pillole di storia e aneddoti curiosi del calcio italiano.
Il libro racconta la storia di un ragazzo cresciuto in uno dei tanti oratori della Valtrompia di fine anni sessanta, precisamente in quello di ponte Zanano e arrivato a vent’anni in serie A e in nazionale. A diciassette anni da poco compiuti nel 1970 esordì in nazionale juniores ed in serie B con il Brescia l’anno dopo. Il libro, fotografa i cardini su cui ruota la vicenda esistenziale. Vincenzo matura seguendo i consigli di Azeglio Vicini, un maestro di tenacia, orgoglio e sentimento finché a 18 anni si frattura a Mompiano tibia e perone della gamba destra: un incidente pericoloso per la carriera agonistica e la mente di un giovane calciatore. Avrebbe potuto mollare tutto, invece ha continuato più forte di prima.
Centrocampista universale rapido e di buon fisico, si disimpegna talmente bene che esordisce in serie A con la Fiorentina con Radice che gli trova spazio tra i titolari e poi con Rocco si afferma tanto da suscitare l’attenzione di Bernardini che salva alcuni giocatori della spedizione tedesca del mondiale 1974 e inserisce alcuni giovani di belle speranze. Tra questi, il centrocampista viola Guerini che si trova a giocare a soli 21 anni con alcuni monumenti del calcio italiano: Facchetti, Boninsegna, Zoff, Capello ecc. Anche Bearzot si accorge subito delle qualità di questo giocatore emergente :«Una forza della natura nella fase difensiva e in quella offensiva” Il 29 dicembre 1974 debutta in Nazionale contro la Bulgaria, subentrando a Furino all’inizio della ripresa. Nel frattempo continua a giocare bene nella Fiorentina, vincendo la Coppa Italia nel 1975, vestendo più volte l’azzurro dell’ Under 23. Guerini è parte integrante del rinnovamento azzurro che comprende anche Roggi Antognoni, Rocca, Scirea, Oriali e Tardelli. Nell’estate del 1975 è uno dei pezzi pregiati del calcio mercato ed il Torino pur di averlo è pronto a offrire un miliardo di lire.
Tre mesi dopo tutto crolla…. Alle porte di Firenze trova il destino pronto ad aspettarlo, in maniera crudele e beffarda. Guerini viene convocato dall’Under 23, per un match in programma ad Ascoli Piceno il 24 novembre 1975. Partita rinviata per neve: il giocatore, a bordo della sua Porsche con il compagno Domenico Caso, rimane vittima di un grave incidente. Guerini viene sbalzato fuori dall’abitacolo sbattendo violentemente la gamba destra sul guardrail. Riporta fratture multiple al perone, lesioni muscolari e nervose, finisce sotto i ferri in Austria per alcuni delicati interventi – tra cui un trapianto del nervo sciatico popliteo esterno per le profonde lacerazioni riportate – rischiando addirittura l’amputazione. Il calcio giocato si chiude per lui a 22 anni. In dieci secondi diventa invece un ex campione a soli ventidue anni quando la strada è impazzita….proprio come la canzone di Guccini nel verso più bello della canzone italiana. A ventidue anni nel 1975 vide svanire in un attimo una carriera certa di centrocampista di valore con un curriculum già degno di un campione con una carriera già ricca di successi alle spalle: diverse presenze in serie A e in tutte le nazionali, dalla Juniores a quella maggiore, due coppe importanti vinte con un proprio gol, diverse presenze in Coppa Uefa e Coppa delle Coppe una sorta per quei tempi di Champions League. Attraverso il libro la sua storia viene raccontata a tutti gli sportivi e non, a chi molla al primo problema, alla prima contrarietà e soprattutto ai nostri giovani che hanno bisogno di esempi. Ci sarebbe da impazzire. Invece Guerini testardo valtrumplino riparte da zero.
Il libro che verrà presentato è un racconto cronologico con una lunga intervista che coglie l’essenza dell’uomo e dell’atleta e che rievoca cinquant’anni della vita sportiva di Vincenzo Guerini nato a Ponte Zanano nella terra della Valtrompia e diventato troppo presto un tecnico «baby», il più giovane allenatore d’Italia. Non è un caso che sia diventato allenatore. Giocando in mezzo al campo capisci meglio le dinamiche di tutti i reparti». Da una carriera sembrata ormai svanita, Guerini aveva già ricominciato un'altra carriera con grande temperamento e un carattere tenace e indomito con il quale Vincenzo, avrebbe ripreso con gli interessi le sue grandissime e meritate rivincite che la vita gli aveva tolto in giovinezza. Non più naturalmente come calciatore, ma come allenatore emergente di serie A, di competente commentatore televisivo e di attento dirigente d’importanti squadre tra cui la stessa Fiorentina. Guerini Vincenzo da allenatore dal 1977 al 2012 per oltre trent’anni ha girato l'Italia pallonara diventando il più giovane allenatore della serie B a soli ventinove anni con l'Empoli e addirittura allenatore della serie A a trentuno anni con il Pisa e con oltre 600 presenze anche in città importanti come Napoli, Firenze, Bologna, Ancona, Pisa, Reggio Calabria, Catania, Piacenza, Brescia ecc.
In tutti questi anni però ha sempre coltivato un sogno, quello di tornare a Firenze dove aveva iniziato la sua folgorante carriera di calciatore e fu ancora quell’autostrada mentre percorreva in quel luglio del 2011 il tratto da Brescia a Catania e una telefonata dalla Fiorentina gli restituì dopo trentasei anni la sua "carriera" non più come calciatore ma Club manager e allenatore, quella che la sfortuna gli aveva tolto, in soli dieci secondi, quando la strada era impazzita. Dopo cinque anni a Firenze e dopo una pausa, ecco che il destino gli riservava nel 2020 l’opportunità di mettere a disposizione la grande esperienza al servizio della sua citta attuale estiva, Catania e quindi l’approdo nel 2024 ad Ancona tra una riconoscente e appassionata tifoseria.
Una carriera lunga di allenatore costellata di luci ed ombre di grandi soddisfazioni e di alcune amarezze ma sempre e solo per propria scelta e senza intermediari o procuratori. Dicono che sia stato uno specialista delle salvezze incredibili. Il libro mette in evidenza l’epica salvezza del primo e secondo campionato con l'Empoli, della salvezza miracolosa nel nostro Brescia e di tante altre squadre (Catanzaro, Ancona, Reggina, Piacenza, Ternana, Catania) e per ultimo la Fiorentina. Dal libro si evidenzia un Vincenzo che non ha mai accettato la rassegnazione anzi da grande combattente andava alla ricerca nello sport dell'impresa ardua e impossibile e nella vita ha nel tempo maturato la resilienza, una sorta di adattamento e resistenza alle diverse avversità che la vita in maniera anche inclemente gli ha posto davanti. Nel 2025 è rimasto ancora nel mondo del calcio: Presidente dell’Ancona città, dove è considerato un’icona e dove dopo un fallimento ed il rischio di sparire il Sindaco della città l’ha richiamato per l’ennesimo miracolo sportivo di riportare i biancorossi tra i professionisti.
Testo scritto per la rivista "Valtrompia Magazine" di maggio