
Ottava edizione del Festival della pace, organizzato da Comune e Provincia di Brescia, dal Cantiere Internazionale per il Bene e la Pace dell’Umanità, con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e di Amnesty International Italia. Anche le Acli provinciali sono tra i numerosi soggetti promotori di un Festival che si svolgerà in diversi luoghi di Brescia dal 7 al 23 novembre 2025.
I venti di guerra lambiscono l’Europa sempre di più. Dopo decenni in cui i conflitti hanno interessato parti del mondo “altre” rispetto al Vecchio Continente, quello russo-ucraino prima e quello israelo-palestinese poi hanno portato guerra e violenza, in tutte le sue forme, fuori dalla porta dell’Europa. Richiamando così l’Unione Europea a un ruolo di pacificatore quanto mai fondamentale e necessario.
Il Festival della Pace della città di Brescia è stato ideato, pensato e organizzato per la prima volta dal Comune e dalle tantissime realtà interessate al tema ormai otto anni fa. Il gruppo promotore opera in maniera continuativa e ne fanno parte, insieme al Comune e alla Provincia di Brescia, le Università - Statale e Cattolica -, la Fondazione Brescia Musei, l’Ufficio Scolastico Territoriale, la Diocesi di Brescia, la Consulta per la cooperazione e la pace, insieme ad altre fondazioni, associazioni ed enti del territorio.
Oggi più che mai il senso di quel richiamo alla pace concepito otto anni fa è divenuto urgente. Per questo motivo, il Festival è stato da sempre pensato come uno spazio pubblico aperto e condiviso di informazione e confronto, di spettacolo e partecipazione offerto a tutti i cittadini e le cittadine come forma di educazione civica locale e globale per coltivare una cultura della pace. Il momento storico che viviamo mette in crisi questi valori, per questo è necessario che alcuni argomenti, principi, valori, temi siano costantemente innaffiati, affinché crescano e facciano sbocciare i frutti di comunità più pacifiche e solidali. Il Festival prevede tavole rotonde e convegni, spettacoli ed eventi artistici e culturali, mostre e atelier che raccontano con linguaggio popolare ciò che accade nel nostro mondo e ciò che auspichiamo possa essere, per promuovere la democrazia e la speranza.
I focus intorno ai quali ruoterà l’intenso programma di questa ottava edizione sono, appunto, l’Europa e l’Unione Europea. Da luogo ideale, depositario della democrazia, dei diritti, dell’attenzione al sociale, che ancora oggi rappresenta una meta tanto agognata quanto ambita per gran parte delle popolazioni che vivono ai suoi confini, l’Unione Europea sta oggi mostrando tutta la sua difficoltà dinanzi alle sfide poste dalla contemporaneità. Molte, infatti, sono oggi le palesi criticità che l’Unione manifesta, dovute principalmente a quel processo unitario mai portato a effettivo compimento. Manca una convergenza sui temi del diritto, così come i confini e il loro allargamento sono un tema non del tutto risolto, per non parlare della sicurezza che tuttora non prevede una difesa comune.
Tuttavia, democrazia, libertà, diritti, giustizia e progresso sociale, crescita sostenibile e progresso economico restano ancora i fondamenti dell’Unione Europea. Per fare in modo che tali fondamenti continuino a essere effettivi e concreti, è necessario fermarsi a riflettere sugli elementi di fragilità e su come l’Unione Europea possa agire e, nel contempo, trovare modi in cui possa rispondere alle molteplici sfide poste dai diversi archi di crisi geopolitici e geoeconomici del sistema internazionale. È su questo tipo di riflessione che il Festival della Pace di quest’anno vuole focalizzare la sua attività, promuovendo un’azione di democrazia dal basso, di un dibattito tra i cittadini e le cittadine, di una raccolta di idee, riflessioni, proposte che abbiano peso e valore politico. Un confronto tra la politica, le parti del Terzo Settore, gli stimoli e i suggerimenti delle diverse categorie di professionisti sui percorsi da intraprendere, stimolando anche una valutazione ragionata e qualificata su quali impatti le eventuali riforme (o mancate riforme) dei singoli e specifici settori avrebbero in concreto.
Il ricco palinsesto prende il via con la cerimonia di apertura del Festival in Loggia, con l’inaugurazione della mostra “Material for an Exhibition. Storie, memorie e lotte dalla Palestina e dal Mediterraneo. Opere di Haig Aivazian, Mohammed Al-Hawajri, Emily Jacir, Dina Mattar”, a cura di Sara Alberani. L’esposizione, promossa e organizzata da Fondazione Brescia Musei, mette in luce il ruolo dell’arte come pratica capace di costruire relazioni e di tessere legami di solidarietà tra le geografie del Mediterraneo e accoglie opere sopravvissute al bombardamento e alla distruzione nel 2023 di Eltiqa Group for Contemporary Art, spazio per l’arte contemporanea a Gaza. A partecipare all’ideale ricostituzione di questo spazio artistico sono chiamati due dei fondatori del Collettivo Eltiqa (“Incontro” in arabo), gli artisti Mohammed Al-Hawajri e Dina Mattar; con loro l’artista libanese Haig Aivazian e l’artista palestinese Leone d’oro a Venezia nel 2007, Emily Jacir. Le loro opere conferiscono consistenza alla memoria, rendono visibili le condizioni materiali, politiche ed emotive che attraversano ogni atto creativo.
Il programma si articola in oltre 100 eventi organizzati da 60 realtà diverse e sono state attivate collaborazioni con le realtà Dòsti Festival delle arti e delle culture religiose, Umanità Migrante, Librixia, Rinascimento Culturale, Rassegna della Microeditoria Italiana, Sistema Bibliotecario Bresciano, Università e Accademie, MITA-Museo Internazionale del Tappeto Antico.
Il programma delle iniziative ideate in collaborazione con le decine di realtà che attivamente alimentano il Festival è particolarmente corposo (vedi allegato). Tra le diverse iniziative si evidenzia la proiezione del film di Francesca Mannocchi “Lirica Ucraina” in programma venerdì 7 novembre alle 21 al Cinema Nuovo Eden con l’intervento della giornalista della Redazione Esteri di Rai News 24 Veronica Fernandes per parlare di cosa è accaduto a Bucha, Irpin’ e Borodjanka, nei giorni immediatamente successivi alla ritirata russa.
Sabato 8 novembre, alle ore 10, presso l’Auditorium Centro Congressi Capretti, gli artisti protagonisti della mostra Material for an Exhibition, in dialogo con la curatrice Sara Alberani, incontreranno gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: un’occasione preziosa per capire come l’azione artistica possa interpretare questioni e temi della nostra contemporaneità. Sempre sabato 8, alle 16, al cinema Nuovo Eden sarà proposto il film Letter to a Friend di Emily Jacir, che sarà presente in sala: presentato alla Berlinale 2020, è un saggio cinematografico intimo e poetico che intreccia memoria personale e memoria collettiva attraverso la storia di una casa a Betlemme. Al termine della proiezione il pubblico sarà inviato a una speciale visita alla mostra insieme all’artista.
Un altro appuntamento di particolare interesse è quello in programma domenica 9 novembre alle 20.30 al Teatro Borsoni con la presentazione del nuovo libro di Maurizio Molinari dal titolo “La scossa globale. Dall’effetto Trump all’età dell’incertezza”. Si segnala anche la conferenza, promossa da Rinascimento Culturale cofinanziata e patrocinata dalla Camera di Commercio di Brescia, dal titolo “Economia di guerra, economia di pace. L’Europa al tempo dei dazi”: l’analista geopolitico Dario Fabbri guiderà un’analisi chiara delle tensioni e delle trasformazioni che attraversano l’Europa di oggi, tra instabilità internazionale, conflitti mondiali, le conseguenze dei dazi e la difficile ricerca di un equilibrio tra guerra e pace. Appuntamento per martedì 11 novembre alle 20.45 nell’Auditorium della Camera di commercio.
Particolarmente interessante è anche il ciclo di conferenze “Trame di potere. Intrecci di culture, fili di geopolitica” realizzato in collaborazione con il Centro culturale MITA: quattro incontri su Europa e geopolitica, un dialogo che unisce arte tessile e scenari globali, per leggere il presente e immaginare il futuro ragionando su Usa, Cina, Russia e Iran. Nel quadro della crisi geopolitica attuale e delle sfide che attendono l’Europa, il ciclo di incontri propone di leggere i rapporti tra l’Europa e le grandi potenze mondiali attraverso le loro culture materiali e simboliche, prendendo come spunto e sfondo l’importante collezione tessile della Fondazione Tassara. Appuntamenti l’8, il 15, il 22 e il 29 novembre al MITA di via Privata de Vitalis 2bis.
Si segnalano, infine, altri due appuntamenti: il 22 novembre alle 17, alla Collezione Paolo VI in via Marconi a Concesio, presentazione del nuovo contest creativo “Spot for peace” con l’attore e regista Sergio Rubini, mentre domenica 23 novembre, alle 17 al Teatro Sancarlino di corso Matteotti, incontro con gli europarlamentari Giorgio Gori e Massimiliano Salini “Un kaki per Bruxelles”, per dire che l’Europa si costruisce con dialogo e rinascita.
Da segnalare anche la chiusura del Festival che si terrà domenica 23 novembre e che durerà per tutta la giornata, a partire dalle 9.30 in piazza della Loggia con l’installazione di un’opera relazionale condivisa a cura di Viva Vittoria. Alle 10.30 in Salone Vanvitelliano si svolgerà il convegno internazionale “Europe, cities and peace – The role of Europe and cities in peacekeeping”, un incontro con i rappresentanti dei network Eurocities e Alda e delle città gemellate con Brescia. I dettagli dell’intera giornata saranno raccontati in seguito.
L’inaugurazione ufficiale è prevista invece per venerdì 7 novembre alle 17.30 nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia con una tavola rotonda a cui parteciperanno Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo, e Veronica Fernandes Giornalista della Redazione Esteri di Rai News 24. A seguire verrà consegnato il Premio Brescia per la Pace 2025, a cura del Coordinamento degli enti locali per la pace e la cooperazione internazionale: quest’anno sarà attribuito a Olga Karach. Attivista bielorussa, da anni si batte per i diritti umani, difendendo con coraggio la libertà di scelta e il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare. Un riconoscimento a chi trasforma l’impegno civile in forza di pace. Quest’anno, per la prima volta, sarà consegnato un secondo riconoscimento, il Premio Pace e Sviluppo, un premio speciale a uno dei progetti di cooperazione internazionale promossi dalla Consulta per la pace e la cooperazione del Comune di Brescia. Sarà assegnato all'Associazione ADL a Zavidovici, per il progetto in corso in Bosnia Ervegovina “Generazione Futuro".
Dopo la consegna dei premi, la cerimonia inaugurale proseguirà al Museo di Santa Giulia con l’apertura serale in anteprima della mostra “Material for an Exihibition. Storie, memorie e lotte dalla Palestina e dal Mediterraneo. Opere di Haig Aivazian, Mohammed Al-Hawajiri, Emily Jacir, Dina Mattar”, dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso 22.15), alla presenza degli artisti e della curatrice.
La mostra sarà in tenuta dall’8 novembre al 22 febbraio e 2026 e sarà visitabile gratuitamente per tutta la durata del Festival (8-23 novembre).
Tutti gli eventi del Festival della pace sono a ingresso gratuito, fino a esaurimento dei posti disponibili. I dettagli di ciascun evento su www.festivaldellapace.it.
Segnaliamo gli eventi organizzati anche con la partecipazione delle Acli provinciali di Brescia
Pace. Dalla Parola ai fatti. Presentazione del libro di don Fabio Corazzina
domenica 9 novembre
Sulle tracce di Alex. Reading-concerto sul pensiero e l'azione di Alexander Langer a trent'anni dalla sua scomparsa
sabato 22 novembre