Una riforma parziale e non migliorativa per lo Stato

Martedì 8 settembre 2020

Le perplessità delle Acli bresciane sulla legge costituzionale oggetto del Referendum

 

Il 20-21 settembre si terrà il referendum confermativo della legge costituzionale che prevede la riduzione di oltre un terzo del numero dei parlamentari. Per comprendere la riforma e decidere quale sia la migliore scelta da assumere in modo consapevole e responsabile occorre valutarne le possibili ricadute sulla rappresentanza dei cittadini e sull’efficienza e credibilità del Parlamento. Ci troviamo peraltro di fronte ad una riforma costituzionale apparentemente circoscritta, ma che può incidere in modo significativo sulle nostre istituzioni, alterando gli equilibri costituzionali.

 

Dopo un opportuno approfondimento e confronto, il Consiglio provinciale delle Acli bresciane ritiene che la legge di riforma costituzionale oggetto di referendum restringa la rappresentanza dei cittadini senza affrontare alcuni importanti problemi strutturali della nostra architettura costituzionale. Si pensi, per esempio, alla necessità del superamento del bicameralismo paritario nell’iter di produzione legislativa e l’opportunità di adottare un sistema elettorale che favorisca la rappresentanza e l’espressione delle identità culturali e politiche, ma che al contempo garantisca maggioranze stabili in grado di sostenere le riforme di lungo respiro di cui il Paese ha bisogno. Il taglio del numero dei seggi parlamentari, che potrebbe essere accettabile in una riforma strutturale condivisa, è riduttivo e poco fruttuoso, per non dire dannoso, se fatto in modo non organico. In particolare, le attese riposte nella riforma di un recupero di autorevolezza e credibilità del nostro Parlamento saranno vanificate se la prevista riduzione del numero dei parlamentari si traduce in un indebolimento del vincolo tra elettori ed eletti, a causa della eccessiva vastità dei collegi elettorali e della diversità sociale al loro interno. Si finirebbe così per alimentare ulteriormente le frustrazioni e i sentimenti di antipolitica già presenti nel Paese. Inoltre la riforma, pur consentendo un risparmio peraltro modesto dei costi del Parlamento, non garantisce l’esigenza che valutiamo come davvero prioritaria, ossia il miglioramento della qualità delle nostre istituzioni, che passa invece da una seria riforma dei partiti e da una adeguata e condivisa riforma della legge elettorale.

 

La nostra originaria “fedeltà alla democrazia” testimoniata da oltre 75 anni di lotte per una sua qualità sempre più partecipata, ancora oggi, in occasione di questo appuntamento referendario induce il nostro senso critico a richiedere un impegno serio di approfondimento dei contenuti e di discernimento per effettuare una scelta consapevole, ma anche ad esprimere una valutazione critica della legge oggetto di referendum confermativo. Il referendum potrebbe tuttavia svolgere una funzione positiva se non venisse considerato un punto di arrivo, ma un passaggio verso una revisione dei meccanismi parlamentari e del loro rapporto con l’attività del governo. Ciò dipenderà dall’affermarsi di un’attitudine positiva in questo senso fra le forze politiche di maggioranza ma anche di opposizione.

 

In ogni caso le Acli continueranno, a partire dal dibattito congressuale in corso, a mettere al centro la riflessione sulla partecipazione dei cittadini al sistema democratico e sulla funzionalità delle istituzioni nel rispondere ai bisogni e alle attese dei cittadini, continuando il loro originale percorso di pedagogia sociale. A pochi giorni dal referendum costituzionale confermativo, infatti, registriamo un modesto ed ancora poco diffuso dibattito popolare sui suoi contenuti e perciò ci impegniamo ad offrire per quanto possibile strumenti di approfondimento e di riflessione sul tema referendario e sulle sue implicazioni.

 

È infine il caso di specificare che, trattandosi di referendum confermativo, che non prevede quorum di validità, l’astensione non produce alcun risultato utile. È pertanto più che mai è fondamentale non delegare la scelta, ed il nostro invito è di partecipare tutti al voto.

 

 

 

 

Il documento è stato approvato dal Consiglio Provinciale nella seduta del 7 settembre 2020. 

 

 

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