Più poveri: cosa si può fare?

Giovedì 6 febbraio 2014

Da "La Voce del Popolo" del 6 febbraio 2014

Più poveri: cosa si può fare?

Povertà, ritorno alla povertà, nuove povertà. Un fantasma si aggira per l’Europa, manifestandosi in maniera più o meno evidente. In Grecia, dove si dice che gli anziani soffrano, letteralmente, la fame, si registra il caso più eclatante nel resto d’Europa crescono le sacche di povertà e anche nel nostro Paese il disagio si avverte in modo sempre più palpabile. Ce lo dicono ricerche, analisi, studi – da quello del Censis a quello della Caritas – ma lo possiamo riscontrare facilmente tutti, in maniera crescente, direttamente o indirettamente, nel nostro quotidiano, nella vita di tutti i giorni, quando colpisce colleghi, parenti, amici. L’ultimo studio apparso, in ordine di tempo, è “L’indagine sui bilanci delle famiglie italiane” presentato dalla Banca d’Italia. Il rapporto, fresco di pubblicazione, porta alla luce una serie di dati sui quali vale la pena riflettere e in ragione dei quali sarebbe urgente agire. Nel 2012, anno preso in considerazione dallo studio, il 20% delle famiglie aveva, infatti, un reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese) mentre la metà registrava un reddito inferiore ai 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese). Appaiono inoltre peggiorate le condizioni economiche delle famiglie: tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è calato del 7,3% e la ricchezza media è diminuita del 6,9%.
Nello stesso periodo il reddito equivalente, una misura che tiene conto della dimensione e della struttura demografica della famiglia, è sceso invece del 6%. Dunque, siamo sempre più poveri. Ma qualcosa si può fare. Presentiamo qui due iniziative che contrastano la tendenza in atto. La prima, proposta dalle Acli nazionali in col- laborazione con la Caritas, è rappresentata dal Reddito di inclusione sociale (“Reis”, per informazioni www.redditoinclusione.it). Il Reis è rivolto a tutte le famiglie che, nel nostro Paese, si trovano in situazione di povertà assoluta – nel 2012 erano il 6,8% dei nuclei in Italia – e consiste in un trasferimento monetario, d’importo adeguato a farle uscire da questa condizione, accompagna- to da servizi alla persona per l’attivazione e il reinserimento sociale. La seconda è la campagna internazionale “Banning Poverty 2018”, che si propone di dichiarare illegale la povertà e che verrà presentata nella sala consiliare di Flero lunedì 10 febbraio, alle ore 20.30. La campagna, che si basa su 12 principi, sottolinea con forza la non casualità della povertà, l’ingiustizia e l’ineguaglianza che ne stanno alla base, affermando che, “per liberare la società dall’impoverimento, bisogna mettere fuorilegge le leggi, le istituzioni e le pratiche sociali collettive che generano e alimentano i processi di impoverimento”.

di Fabrizio Molteni

 

 

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