Le Acli verso l'Europa: il dialogo è aperto

Sabato 22 giugno 2013

Da "Bresciaoggi" di sabato 22 giugno 2013

Le Acli verso l'Europa: il dialogo è aperto

L'INCONTRO. Dal palco gli interventi di Gregorio Gitti e Vito Crimi
Moderati da Rossini, gli ospiti si sono confrontati con Bottalico, presidente nazionale Acli
 

Dopo una campagna elettorale politica che ha visto grande assente l'Europa, si torna a parlare di Ue. A Brescia sono le Acli provinciali ad avviare i dibattito, in vista delle elezioni del Parlamento di Bruxelles dell'anno prossimo. «Destinazione Europa» è il titolo che hanno dato al dibattito di ieri nell'ambito della loro festa provinciale a Sant'Anna. Doveva essere un confronto a quattro, tra parlamentari bresciani, tuttavia Maria Stella Gelmini (Pdl) e Marina Berlinghieri (Pd) sono rimaste a Roma per il voto di fiducia alla Camera, e sono arrivati solo il senatore Vito Crimi (M5s) e il deputato Gregorio Gitti (Scelta civica) peraltro rimasto solo per il tempo di un intervento a causa di altri impegni. A confrontarsi, tra parecchie divergenze e qualche convergenza, restano alla fine Crimi e i presidente nazionale Acli Gianni Bottalico, moderati da Roberto Rossini delle Acli provinciali. Gitti ha il tempo di sottolineare che la riforma elettorale europea «permetterà di scegliere oltre ai deputati le figure apicali degli organismi di governo Ue, e con modalità politiche». Si accelera sull'Europa politica, insomma, e in Italia diventa ancora più urgente la riforma dei partiti. Il deputato di Scelta Civica sottolinea i passi avanti sul finanziamento pubblico ma considera la legge depositata in Parlamento ancora “timida” sulla democrazia interna. E quanto alla riforma elettorale, promette la presentazione a breve di una legge «a prescindere dalla riforma costituzionale e dal Comitato dei 40». CE N'È PER AVVIARE il dibattito. Crimi di ritorno da Bruxelles rifiuta l'etichetta di antieuropeista, si dice critico sulla «gestione monetaria centralizzata che impedisce agli stati di affrontare la crisi con politiche distinte» e condiziona altre cessioni di sovranità (sulla Giustizia, ad esempio) a un'Europa «a velocità unica». Trova un «inganno» le lungaggini per la riforma costituzionale che «portano via sei mesi per decidere l'iter e altri quattro di Comitato dei 40». Come “inganno” è pure il finanziamento indiretto con il due per mille, tanto «saranno sempre le tasse sottratte allo stato a finanziare la politica». Si tratta di capire che partiti volere per l'Italia e portare in Europa. Se Bottalico non è disposto a discutere il ruolo decisivo delle formazioni politiche in una democrazia rappresentativa, Crimi oppone che non sempre l'esistente è il meglio, suggestionato dalla democrazia diretta. Il presidente Acli, però, replica che «ventimila clic per scegliere i parlamentari non sono democrazia tout court». Sono i momenti più vivaci del confronto, pur limitato a due voci. Poi, va da sé, ci sono anche le convergenze. Bottolico auspica un'Europa che sappia affrontare le sfide del futuro, dalle politiche economiche, fiscali e sociali, al welfare che «deve dare le stesse opportunità alle famiglie europee». Per far questo ci vuole un'Europa politica, ma pure «una maturità che vedo mancare nei partiti italiani». E annuncia la presentazione a breve, insieme a Caritas, di una proposta per il «reddito di inclusione contro le povertà». MI.VA.

 

Mimmo Varone

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