L'Europa non può rimanere indifferente alle tragedie dei migranti nel Mediterraneo

Martedì 13 maggio 2014

Non si fermano le tragedie dell'immigrazione al largo del Mediterraneo e l'ultimo episodio di ieri in prossimità delle coste libiche, di cui non si conosce ancora il numero preciso delle vittime, interroga l'Europa sul responsabile ritardo sulle politiche di accoglienza dei migranti. “L'Europa non può rimanere indifferente alle tragedie dei migranti nel Mediterraneo”, afferma Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, e mentre si avvicinano le prossime elezioni del parlamento europeo, “non sono più rinviabili impegni precisi e politiche strutturali e di emergenza al fine di non divenire responsabili del ripetersi di queste tragedie. L'immigrazione deve costituire una priorità del semestre italiano di presidenza dell'Ue e l'Italia deve chiedere un maggior coinvolgimento dell'Europa.

Tutti dobbiamo riscoprire la capacità di ascoltare il grido di dolore degli altri per imparare “a custodirci gli uni gli altri”, come ci ha invitato a fare Papa Francesco l'8 luglio scorso a Lampedusa . È una questione di civiltà e di umanità. L'Italia – conclude Bottalico - non può esser lasciata sola, c'è bisogno del coinvolgimento dell'Europa per intensificare le operazioni di pattugliamento delle coste e garantire a terra l'apertura di canali umanitari per mettere in sicurezza le vite umane”.

 

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