25 aprile: come allora, prevalga la voglia di rinascere

Martedì 21 aprile 2020

Comunicato Stampa della Presidenza delle Acli provinciali di Brescia per il 75° anniversario della Festa della Liberazione.

 

 

Ciò che si chiede agli Italiani quest’anno, in corrispondenza del 75° anniversario della Liberazione del nostro Paese dalla dittatura e dal giogo delle forze nazifasciste, è di vivere questa giornata nell’intimità delle proprie case, per limitare la possibilità di contagio da Covid-19, ma senza sentirsi soli, anzi, oggi più che mai, sentendosi uniti come Paese. Quello che ci viene chiesto, come cittadini di questo Paese, non è facile: vivere la Liberazione in una situazione che limita di fatto molte nostre libertà individuali, le stesse che diamo ormai per scontate da decenni, da quando l’Italia si è liberata appunto dalla dittatura.
 
Anche se come Acli bresciane abbiamo in queste settimane cercato di affrancarci dalla retorica bellica per affrontare queste difficili settimane - preferendo abbracciare altre metafore, come quelle della cura, che ci sono più vicine - non possiamo non notare, festeggiando la Liberazione, di quanto quest’anno sia più facile comprendere, soprattutto per le giovani generazioni che non hanno vissuto né guerre né dittatura, cosa significhi “libertà”, cosa significhi avere un obiettivo comune, che altri chiamerebbero “nemico”, cosa significa contare i morti, ogni giorno, cosa significa avere una prima linea, un esercito, che non è solo verde militare, ma anche verde chirurgo, come quello delle mascherine che ci fanno indossare.
 
Quest’anno festeggiando il 25 aprile, come Acli non possiamo che sperare che l’Italia sia nuovamente in grado, come 75 anni fa, di darsi nuovi significati e di iniziare a ricostruire. Ce la fece dopo il secondo conflitto mondiale, nonostante si fosse persa la guerra, il patrimonio fosse ai minimi storici, l’industria messa in ginocchio, le infrastrutture pesantemente danneggiate, così come il morale della Nazione. Come, dopo una guerra che fu anche fratricida prevalse, non senza difficoltà, la comune voglia di “rinascere”, così ci auguriamo avvenga oggi.
 
Le difficoltà oggettive del momento, alcune delle quali, basilari o ancora meglio vitali (approvvigionarsi, stare vicini ai propri affetti pur nella distanza, non ammalarsi oppure guarire… in una parola: sopravvivere) non devono scalfire la nostra attenzione sulla tenuta della democrazia o sulla qualità della classe dirigente del nostro paese e dell’Unione Europea di cui facciamo parte. Sono indispensabili per gestire le difficoltà di oggi e per progettare un domani che non lasci indietro nessuno.
 
 
X

Cosa stai cercando?