Un’Europa migliore è possibile

Martedì 20 maggio 2014
Il 25 maggio tutti cittadini dei paesi membri dell’Unione Europea saranno chiamati a eleggere il nuovo Parlamento. Sarà l’occasione per dare all’Europa una vera direzione politica.
 
UE politica, oltre il rigore economico
Il voto europeo di quest’anno – grazie all’indicazione di fatto del Presidente – può essere l’occasione per dare all’Europa una vera direzione politica, superando gli egoismi dei singoli Stati che si rifiutano di accettare qualche diminuzione di sovranità a vantaggio del bene comune. Può essere l’occasione per avere “più Europa”, che sia davvero vicina ai cittadini, per riprendere il cammino europeo verso l’unità politica. Può essere l'occasione perchè l'Europa si convinca della necessità di attivare politiche improntate allo sviluppo e non solo al rigore.
 
UE per i cittadini
Alle donne e agli uomini che entreranno nel Parlamento europeo chiediamo di adoperarsi per rilanciare il senso dell’Europa e il sogno comune nel quale ha trovato fondamento la sfida europea. Occorre che il Parlamento europeo – in relazione con le altre istituzioni comunitarie e in stretto rapporto con gli Stati membri dell’UE – approvi norme che facciano sentire l’Europa nel quotidiano, ad esempio continuando a promuovere gli scambi culturali a tutti i livelli (progetti Comenius, Erasums...) e la pratica dei gemellaggi, sostenendo iniziative concrete per favorire l’occupazione, adottando provvedimenti inclusivi a livello sociale e in grado di contrastare la povertà, avviando reali politiche comuni in settori strategici, realizzando una significativa convergenza delle imposizioni fiscali. L’Europa deve essere vicina ai cittadini e punto di riferimento per le competenze che nessuno degli Stati membri può adeguatamente esercitare in un mondo globalizzato, ad esempio la politica estera, la difesa o le politiche di accoglienza ed integrazione degli extracomunitari.
 
UE, la posta in gioco è il futuro di tutti
Arriviamo a queste elezioni europee con la consapevolezza che l’Europa è percepita spesso come “l’Europa delle banche e degli scambi commerciali” o, tutt’al più, come un direttorio diseguale di governi nazionali. Troppo spesso i mezzi di comunicazione hanno sottolineato più le innegabili debolezze delle normative europee che non i vantaggi politici, sociali ed economici che da esse scaturiscono, accentuando un senso di rifiuto. Molti circoli Acli hanno attivato iniziative per sottolineare i grandi vantaggi dell'UE: la pace interna, i diritti e doveri di cittadinanza comunitaria, la mobilità di persone e merci, con la conseguente maggiore reciproca conoscenza, la concorrenza, l'allargamento e l'integrazione che hanno portato i singoli Stati ad adeguarsi a normative più favorevoli ai cittadini. L’Unione Europea, inoltre, quando ha parlato con una sola voce, ha rappresentato un fattore di pace in diverse parti del mondo, dal Medio Oriente al Mediterraneo e ora chiediamo che ciò avvenga con decisione e tempestività nella crisi Ucraina. Ci sono, è vero, molte ragioni per essere delusi dalle politiche europee, rispetto alle quali è necessario un deciso cambio di passo. Invitiamo tutti gli aclisti ad informarsi adeguatamente, perchè la posta in gioco in queste elezioni è alta: si tratta di dare all'UE una direzione politica, pur nelle diverse prospettive delle grandi famiglie politiche europee: decisivo però sarà sostenere le formazioni politiche che credono e sostengono un"Europa della solidarietà e dello sviluppo. Il voto europeo non deve essere interpretato soltanto alla luce della politica nazionale, come un referendum tra i nostri partiti nazionali, ma deve essere letto nella prospettiva europea.
 
UE, modello democratico per il mondo
Queste elezioni sono l'occasione per salvare la «casa comune», che raggruppa popoli diversi, ma legati fra loro da una civiltà millenaria, fondata su una pluralità di storie, di tradizioni e di culture. L’Unione Europea è un’esperienza unica, che in varie parti del mondo viene presa a modello. Starà agli elettori prima e agli eletti poi fare in modo che tutto il patrimonio ideale costruito insieme dal dopoguerra a oggi non vada perduto, con danni incalcolabili per l’Italia e per tutta l’Europa. L’esercizio consapevole del voto il prossimo 25 maggio può dunque rafforzare un rinnovato protagonismo dei cittadini per costruire un’Europa più “efficace” e vicina alla vita della gente. Un’Europa migliore è possibile.
 
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