Una buona semina. Un progetto per Flavia

Giovedì 17 febbraio 2022

"Arrivati i materiali per la dialisi. Un sogno che non è più nel cassetto."

Sono queste le parole del messaggio di Pino Pellegrino che è arrivato in questi giorni alle Acli bresciane per aggiornarci sul progetto di solidarietà in ricordo di sua moglie Flavia Bolis e metterci al corrente che la dotazione per la dialisi è disponibile ed è pronta per essere spedita in Costa d'Avorio.

L’obiettivo del progetto Una buona semina era proprio quello di avviare un centro dialisi e un laboratorio di produzione di farmaci dedicati ai dializzati e per consentire un allontanamento nel tempo del trattamento dialitico per coloro che non ne abbiano immediata necessità.

 

Il progetto
L’ospedale San Bonifacio è situato nel villaggio di Oghlwapo (nel distretto di Alepè, Costa D’Avorio), che conta circa 3500 abitanti, e di un bacino di circa 140.000 persone, per la quasi totalità giovani (meno di 30 anni).
L’obiettivo di questo progetto è quello di avviare un centro dialisi e un laboratorio di produzione di farmaci dedicati ai dializzati e per consentire un allontanamento nel tempo del trattamento dialitico per coloro che non ne abbiano immediata necessità.
La posizione dell’ospedale di Oghlwapo è strategica in quanto non vi sono servizi di dialisi nel distretto di Alepè. Purtroppo nelle realtà limitrofe i posti disponibili per effettuare la dialisi sono limitati e molti pazienti non riescono ad accedere al servizio in quanto l’operazione chirurgica che prevede il posizionamento della porta d’ingresso vascolare per emodialisi è a carico del paziente e, nelle cliniche private, ogni seduta dialitica può arrivare a costare 250 €. Considerando anche che ogni seduta dialitica comporta la perdita di una giornata di lavoro è facile immaginare che siano poche le persone che possano permettersi di usufruire del servizio. Tramite la formazione di personale in loco, l’acquisto dei presidi e dei macchinari necessari alla realizzazione del servizio di dialisi e del laboratorio di produzione farmaci, il desiderio è quello di fornire un servizio accessibile con un contributo simbolico che possa permettere alla popolazione una sopravvivenza dignitosa in termini di tempo e qualità di vita.
Siamo consapevoli della dimensione di questo progetto, dell’impegno in termini economici e di tempo che questo comporta, ma il desiderio di seminare una manciata di speranza in una terra nella quale è più facile perderla che coltivarla è una sfida e un impegno di Giustizia, per la quale Flavia si è sempre battuta, espressa e impegnata in prima persona.

 

Chi era Flavia Bolis

Quando vivi come ha fatto Flavia Bolis, seminando in molti campi affinchè si generasse qualcosa di buono, è normale che ci sia tanto da raccogliere, oltre che ancora tanto da innaffiare e curare. 


Così è nata questa iniziativa, da un’idea del Coordinamento Donne delle Acli di Brescia, di cui Flavia è stata responsabile sino alla scomparsa, e dall’associazione Mandacarù in cui Flavia era altrettanto impegnata, da molti anni.


Due gli obiettivi: restituire a Flavia parte dell’impegno che lei aveva donato a tutte le realtà con cui era venuta in contatto e, in un certo senso, provare a “portare a termine” qualcosa che non le è stato dato il tempo di finire. 

 

Il percorso di Flavia

Laureata in Scienze Politiche, aveva prima collaborato con Bresciaoggi e poi, dagli anni Novanta, con il Giornale di Brescia. Era presidente della cooperativa Mandacarù e membro di Presidenza provinciale delle Acli in qualità di responsabile del Coordinamento Donne.
Dal ’97 era sposata con il marito Pino con il quale ha adottato l’amata figlia Bernadette. Insieme vivevano a Gardone Val Trompia (BS).

 

Per sostenere il progetto, puoi:
• effettuare un bonifico all’IBAN
IT37 U076 0111 2000 0001 3046 255
Causale: UNA BUONA SEMINA - un progetto per Flavia

 

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