Pace e concordia in Ucraina, un appello delle Acli ai governi

Martedì 4 marzo 2014
Interpreti di una diplomazia popolare fatta di persone che invocano una prospettiva di convivenza pacifica per l'Ucraina e per tutti i popoli d'Europa.
Una lettera del presidente Acli Bottalico al ministro degli Esteri, all'UE ed agli ambasciatori di Ucraina, Usa, Russia
 

“Sulla crisi ucraina le Acli esprimono il sostegno alla posizione italiana, ribadita ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, attenta a tutti gli aspetti e i rischi della situazione, ed in tale direzione rivolgono un appello a tutti i Paesi coinvolti a non recidere il sottile filo del dialogo”. La presidenza delle Acli bresciane rilancia e condivide l’iniziativa del presidente nazionale delle Acli Gianni Bottalico.

 “Come Associazione di lavoratori cristiani desideriamo esprimere un forte appello per la pace e la concordia” – ha scritto il presidente Bottalico in una lettera inviata alla Farnesina, all'Unione Europea ed agli ambasciatori in Italia di Ucraina, Stati Uniti e Russia.

“Ci facciamo interpreti, come organizzazione sociale presente in varie nazioni, di una diplomazia popolare fatta di persone, famiglie, lavoratori, comunità religiose. Rechiamo un messaggio per il dialogo e la concordia, - prosegue la lettera - che si riconosce nell'invito rivolto dal Consiglio delle Chiese ucraine alle autorità “ad astenersi da qualsiasi iniziativa che potrebbe essere interpretata come diretta a dividere il popolo ucraino secondo religione, lingua, nazione, regione o qualsiasi altro motivo”.

“Osiamo sperare – prosegue la lettera del presidente Acli - che proprio dal futuro della Crimea e dell'intera Ucraina si pongano le basi per una prospettiva di convivenza pacifica, in un Paese che costituisce la naturale cerniera tra l'Unione Europea e la Federazione Russa e che testimonia la necessità di un comune destino fra l'Est e l'Ovest del Vecchio Continente, non solo per l'Ucraina ma per tutti i popoli d'Europa.

In particolare chiediamo al Governo italiano di far ancora valere quello speciale ruolo di mediazione che, per vocazione geografica e per le eccellenti relazioni con i Paesi da cui più dipende la soluzione pacifica della situazione venutasi a creare in Ucraina, viene riconosciuto all'Italia nelle sedi internazionali”.

“I vertici internazionali”, conclude l'appello per la pace delle Acli “costituiscano occasioni preziose per la pace, appuntamenti che tutti vorranno sfruttare per la ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi ucraina”.

 

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