Fedeli alla storia: celebrato il Congresso Straordinario delle Acli

Sabato 2 febbraio 2013

“La storia ci chiama a una grande responsabilità. Le Acli hanno sempre ricoperto un ruolo significativo nella storia della nostra comunità, locale o nazionale. Riteniamo che il nostro primo impegno sia quello di onorare il momento democratico andando e invitando i cittadini tutti, a votare: senza voto muore la vita democratica. Discernere significa saper individuare quei candidati e qui partiti che meglio sanno esprimere e portare avanti i valori e le azioni che le Acli hanno a cuore da sempre”.

Questo uno dei passaggi più significativi della mozione finale approvata dai delegati (rappresentanti dei 72 circoli attivi in città e provincia) che questa mattina hanno celebrato il Congresso Straordinario delle Acli Bresciane. Il congresso, dopo aver approvato il nuovo Statuto delle Acli provinciali di Brescia, si è a lungo confrontato sulla situazione sociale e politica del nostro paese, che si sta avvicinando alle elezioni politiche e regionali, stimolati anche da una relazione del prof. Filippo Pizzolato.
 
Il Congresso ha espresso preoccupazione per il clima sociale, lavorativo e politico grave di questa fase storica. Per questo si ritiene “urgente tornare a pensare politicamente. Perché viviamo un tempo che, a volte, scambia la cultura con la comunicazione, l'amministrazione col clientelismo e la politica col moralismo. Per questo occorre più politica e una politica che si occupi di tutti, una politica per tutti. Quella che vediamo è una crisi che non è semplicemente economica o finanziaria, come qualcuno ancora tenta di far passare, ma culturale, sociale, relazionale”.
 
I delegati hanno manifestato preoccupazione anche per la crisi occupazione. Senza lavoro – continua la mozione finale approvata all’unanimità – tutela dei diritti, diffusione delle responsabilità e coesione sociale, non si potrà parlare di sviluppo. Dobbiamo necessariamente guardare al futuro con la speranza cristiana, che è gioia e convinzione di poter contribuire a migliorare questo nostro Paese, l’Europa ed il Mondo. Guardiamo al futuro consapevoli di poter partecipare alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo.
 
Tornare a pensare politicamente per le Acli significa in primo luogo saper proporre progetti che in primo luogo diano risposte e tutele a quelle categorie più deboli della società che in questi tempi hanno maggiormente subito le conseguenze della crisi. Quelle proposte politiche che vogliamo tornino ad invertire la forbice tra ricchi e poveri che in questi decenni si è continuamente allargata.
 
Il Congresso ha mandato anche un augurio di buon lavoro al nuovo presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico, eletto dal consiglio nazionale che si è tenuto sabato 26 gennaio a Roma.

 

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