Da papa Francesco uno sguardo profetico sui migranti

Lunedì 8 luglio 2013

Costruiamo un'alternativa alla «globalizzazione dell’indifferenza»

 
Dall'omelia una domanda senza risposta: come contrastare le decisioni che producono drammi umani come quelle che subiscono i migranti?

 

 

 

Roma, 8 luglio 2013 - “Dopo la sobria testimonianza di carità cristiana compiuta questa mattina da papa Francesco a Lampedusa per ricordare ai fedeli ed alla società globale il dramma del fenomeno migratorio connesso alla fuga dalla miseria e dalla guerra, ognuno si deve assumere le proprie responsabilità”. Questo il commento delle Acli alla prima visita del papa fuori dalla diocesi di Roma.

 
“I singoli, le organizzazioni sociali, le istituzioni nazionali ed europee – prosegue l'associazione - non possono rimanere indifferenti ai drammi che si consumano sui barconi della speranza, vicino alle nostre coste. In particolare occorrerivedere la legge sull'immigrazione, abolendo il reato di immigrazione clandestina e dare attuazione allariforma della cittadinanza, estendendola agli immigrati di seconda generazione. Anche l'Europa deve sentirsi più corresponsabile nella gestione dei flussi migratori che si registrano ai sui confini meridionali.
 
Ma l'omelia di Papa Bergoglio chiama in causa un più generale stile di vita che ha perso di vista l'orizzonte della fraternità: l'incapacità di sentirsi custodi gli uni degli altri, che sfocia in una indifferenza su scala planetaria.
 
Dobbiamo essere più autocritici sulle «bolle di sapone» che ci costruiamo some singoli, come associazioni, come istituzioni, che ci isolano dalle necessità del prossimo.
 
C'è una domandaconcludono le Acli - che rimane senza risposta, nell'omelia di papa Francesco a Lampedusa, perché la risposta non la deve dare il pontefice ma la devono cercare gli uomini, a cominciare dai laici cristiani impegnati nella società: come si possono contrastare e vincere quelle «decisioni socio-economiche» che sono state prese «nell’anonimato» «a livello mondiale» e che «hanno creato situazioni che conducono a questi drammi»?
 
Ciò vale sia per il dramma dell'immigrazione, sia per la situazione in cui versa il lavoro nel mondo, sia per la grande crisi economica e finanziaria in corso. Impegnarsi a trovare delle soluzioni significa costruire una alternativa a quella «globalizzazione dell’indifferenza» che appesantisce la sofferenza dei migranti”.

 

 

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